lunedì 7 maggio 2012

Tekken 6

roster e campaga
Tekken 6 - recensione - PS3 Contrariamente a quanto accaduto con Street Fighter 4, che ha visto il proprio roster aumentare considerevolmente nel passaggio arcade>console, tekken 6 non presenta alcun nuovo personaggio rispetto a Bloodline Rebellion. Non c’è di che preoccuparsi, però, perché basta dare un’occhiata allo schermo di selezione per rendersi conto che questo Tekken è non solo il più corposo della serie, forte dei suoi 40 personaggi giocabili, ma anche uno dei picchiaduro più affollati di tutti i tempi. Un aspetto molto positivo è che nonostante il numero dei personaggi la presenza di cloni è quasi nulla: ognuno ha un suo set di mosse personale, e tutto il gioco ci è parso molto ben bilanciato, senza personaggi inutili o eccessivamente potenti.
La più grossa aggiunta rispetto alle versioni arcade è senza dubbio la modalità Campagna, cioè uno story mode piuttosto lungo e articolato che qui si eleva a modalità single-player principale del gioco. Nonostante gli evidenti sforzi profusi nella sua realizzazione, però, si tratta purtroppo anche della parte più debole dell’intero pacchetto offerto da tekken 6. Il suo gameplay, infatti, riprende lo stile da picchiaduro a scorrimento introdotto nella serie con il Tekken Force Mode del terzo episodio ed espanso nella modalità Devil Within del quinto, senza però introdurre alcuna novità significativa e anzi portandosi dietro tutti i difetti delle precedenti versioni.
Questa modalità è infatti ricca di problemi, e giocarla dona ben poche emozioni, tutte in ogni caso molto lontane dalla sfera del divertimento. I comandi, ad esempio, sono impacciati e legnosi, e nonostante la presenza di un tasto per agganciare i nemici difficilmente riuscirete a giocare senza incorrere in fastidiosi difetti di collisione. Gli scenari sono tutti scialbi e poco ispirati, così come la trama, priva di un senso logico e incapace di suscitare il benché minimo interesse nel giocatore. Anche per quanto riguarda l’aspetto tecnico, sia gli scenari che i modelli dei personaggi secondari sono realizzati con una cura per il dettaglio enormemente inferiore rispetto a quanto è possibile riscontrare nel resto della produzione. Lo spazio che Namco ha deciso di dare a questa modalità lascia sinceramente perplessi, e si spera che questo di tekken 6 rimanga solo un esperimento isolato. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
altre modalità
Per quanto riguarda il resto del gioco, invece, potete tranquillizzarvi: il gameplay di base è rimasto sostanzialmente immutato rispetto al passato. Troveremo quindi nuovamente un picchiaduro tanto accessibile quanto profondo, capace di gratificare sia il button-mashing dei novellini che le tattiche avanzate dei più esperti. Certo, delle aggiunte più sostanziose sarebbero state gradite. Le nuove meccaniche di Tekken 6, infatti, sono particolarmente striminzite: l’unica novità di rilievo è il cosiddetto Rage Mode, che viene attivato quando l’energia di un giocatore è agli sgoccioli, aumentando l’efficacia dei suoi colpi. Senza dubbio una meccanica volta a dare una possibilità in più ai giocatori alle prime armi, ma che potrebbe indispettire i veterani. In generale comunque il gioco ci è sembrato leggermente più lento rispetto al quinto episodio, forse per compensare il potenziale lag delle partite online.
Le novità più gradite coinvolgono gli aspetti relativi alla personalizzazione. Tekken 6 è infatti dotato di un potente editor di costumi, che sebbene non permetta di creare personaggi da zero, dà la possibilità di abbigliare ciascuno dei personaggi nel modo che più vi aggrada. Si tratta indubbiamente di un’evoluzione dell’editor di Soul Calibur 4, ma se possibile è ancora più profondo e dettagliato di quello della precedente fatica Namco. Personalizzare i vostri personaggi vi costerà oro, guadagnabile giocando in tutte le altre modalità single-player del gioco; ironicamente la modalità in cui è più facile accumulare soldi è proprio la scialba Campagna, quindi, se vorrete sbloccare tutto, preparatevi a rigiocare ogni stage più e più volte.
Una nuova modalità molto interessante è senza dubbio la Battaglia Fantasma. In essa affronteremo un’infinità di avversari, uno dopo l’altro, ciascuno dotato di un diverso livello di abilità. Battendoli, noi stessi potremo migliorare e avanzare di livello in un sistema di ranking basato su Kyu e Dan, identico a quello introdotto in Virtua Fighter IV di Sega.
Le altre modalità di gioco sono tutte molto convenzionali: Arcade, Survival, Time attack e così via. Il servizio online, che aggiunge l'esperienza delle "team battle" alla classica sfida "uno contro uno", appare stabile e permette sia un approccio disimpegnato che uno più "agonistico", grazie alla presenza di scontri classificati e non. Insomma, l’esperienza accumulata da Namco con Soul Calibur IV (già di suo dotato di una parte online molto buona) ha portato a dei buoni risultati.
A new challenge

2 commenti:

  1. quato gioco è una figata e grazie mille perche è grazie a questa recensione se lo ho conosciuto e se ho iniziato a giocarci

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  2. QUESTO BLOG è BELLISSIMO LO CONSIGLIO A TUTTI QUELLI CHE CI ENTRATO

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